Lady Diana confessò all’amica Rosa Monckton, pochi giorni prima della sua tragica morte, il più grande rimpianto della sua vita.
Dopo lo scandalo del Principe Andrea, la Famiglia Reale torna sotto i riflettori per una vicenda che riporta alla luce un dolore nascosto di Lady Diana. Poco prima della sua morte, confessò all’amica Rosa Monckton un rimpianto legato a una scelta controversa. La rivelazione, svelata da People, acquista nuovo peso con le recenti rivelazioni del libro Dianarama di Andy Webb.

La verità sull’intervista rilasciata da Lady Diana nel 1995
Il libro Dianarama getta nuova luce sull’intervista del 1995. Il giornalista Martin Bashir, secondo quanto ricostruito da Andy Webb, avrebbe ingannato Lady Diana per ottenere la sua partecipazione, utilizzando documenti falsi e diffondendo informazioni inventate.
Le fece credere, tra le altre cose, che re Carlo avesse una relazione con la tata Tiggy Legge-Bourke e volesse abdicare per sposarla. Sempre secondo Webb, quando Diana disse “eravamo in tre in questo matrimonio“, non si riferiva a Camilla Parker-Bowls, ma alla Legge-Bourke.
Bashir arrivò perfino a convincere la principessa che l’orologio del principe William contenesse un microregistratore per spiarla.
Lady Diana e il rimpianto prima della morte: la rivelazione
Era agosto 1997, dieci giorni prima dell’incidente che le tolse la vita a Parigi. Lady Diana si trovava in Grecia, in vacanza con Rosa Monckton, una delle sue amiche più care. Fu in quell’occasione che la principessa confessò il suo rimpianto più grande. “Mi ha confessato di essersi pentita di aver fatto l’intervista“, ha raccontato Monckton. “Pensava che avesse fatto del male ai suoi ragazzi“.
L’intervista a Panorama, condotta da Martin Bashir, fu uno dei momenti più scioccanti nella storia della monarchia britannica. Diana parlò apertamente del suo matrimonio con Carlo, delle sue fragilità, e della bulimia. La trasmissione fu seguita da 200 milioni di persone in tutto il mondo. Ma Diana, secondo Monckton, non si pentì per il contenuto delle sue dichiarazioni, bensì per l’effetto che ebbero su William e Harry.